Visita Ardaf – Odaf alla Tenuta Pantano Borghese. Un’azienda storica alle porte di Roma divenuta realtà zootecnica d’avanguardia.

Visita Ardaf – Odaf alla Tenuta Pantano Borghese. Un’azienda storica alle porte di Roma divenuta realtà zootecnica d’avanguardia.

Lo scorso sabato 21 ottobre si è svolta la visita, organizzata da Ardaf e Odaf, presso la tenuta Pantano Borghese. La Tenuta è situata nel Comune di Monte Compatri (al confine con Roma) nel quadrante est e l’ingresso avviene direttamente dalla via Casilina.

Ad oggi per raggiungere il centro aziendale si passa sotto la linea metropolitana C che termina proprio in corrispondenza dell’azienda con la fermata capolinea Pantano – Monte Compatri.

A ricevere il gruppo di visitatori è stato il collega Dott. Agr. Federico Cavazza, diretto discendente del ramo Borghese in Cavazza che ancora porta con onore il titolo Borghese.

Seppur la famiglia possa fregiarsi di altre proprietà nel Lazio e Roma centro, il collega Cavazza, come suo nonno prima di lui, preferisce dedicarsi a tempo pieno alla gestione della Tenuta che rappresenta una interessante e moderna realtà agricolo-zootecnica.

Foto 1. Parte di Acquedotto Alessandrino presente in azienda.

L’indirizzo aziendale è cerealicolo-zootecnico e consistente in una moderna stalla  di circa 120 bovine frisone in lattazione con rimonta interna, mentre,  la parte agricola  basata sulla coltivazione di mais, orzo e medicai è volta all’autoconsumo.

Inoltre la tenuta avendo a disposizione antichi e suggestivi fabbricati, ha sviluppato il settore di diversificazione agricola con una splendida location per eventi ed ospitalità anche di pernotto.

La visita si è concentrata sul nuovo opificio zootecnico, realizzato con l’ausilio del Programma di Sviluppo Rurale, in funzione da circa un anno con struttura completamente in legno e due robot di mungitura. In pratica la nuova struttura è a stabulazione libera, con corsia di alimentazione centrale e nastri trasportatori delle deiezioni e robot di mungitura ubicate in testa ai paddock della stalla.

 

Foto 2 e 3. Vista sui casali e sulla stalla, quest’ultima costruita interamente in legno lamellare per un migliore isolamento termico sia in estate che in inverno.

 

I due robot, consentono di gestire in maniera molto diversa il momento della mungitura da quella tradizionale delle bovine con alcuni interessanti vantaggi; una serie di tornelli permette il percorso degli animali fino alla posta di mungitura dove viene somministrato il concentrato. Il robot riconosce ogni singolo soggetto dal radiocollare. Qui la bovina viene munta previo lavaggio della mammella e un braccio meccanico-computerizzato che attacca le tettarelle ai singoli capezzoli. Il monitor posto alle spalle del robot consente all’operatore di visualizzare le quantità di latte prodotta nei singoli quarti e totale nelle singole mungiture, la media giornaliera, il giorno di lattazione in cui si trova la vacca, nonché altre caratteristiche fisico-chimiche del latte e altre informazioni di monitoraggio riguardanti la panoramica delle prestazioni del potenziale di ciascuna vacca.  A fine mungitura il robot si stacca e la vacca può uscire per consentire il lavaggio della postazione. Sarà la vacca stessa a farne ritorno al robot nel momento in cui sentirà la necessità per la successiva mungitura.

Foto 4 e 5. Bovini in stabulazione con orecchini e radiocollare. Quando la vacca sente il bisogno di essere munta entra nel percorso a tornelli che la indirizza fino alla postazione di mungitura.

I vantaggi di tale macchinario sono sicuramente validi: innanzitutto viene sostituita una mansione di vaccaro-mungitore che al giorno d’oggi risulta sempre più difficile da reperire e che, per quanto incide sui costi aziendali, consente di ripagare in qualche anno l’investimento della macchina e dell’intera stalla.

Consente inoltre una migliore gestione delle mungiture per gli animali che non vengono più sollecitati a ritmi fissi a produrre ma seguono il loro stesso bisogno, agevolando anche l’individuazione e la cura delle mastiti.

Ne deriva che tale sistema di mungitura opera in modo naturale verso vacche più sane e tranquille con maggiore longevità, produttività, riproduzione  e rendimento e superiorità della qualità del latte.

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Autore : Vincenzo Di Luozzo e Martina Cherubini - ARDAF

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