Presentazioni della Giornata di Studio “Strategia e gestione della sostenibilità nell’impresa agroalimentare: tra opportunità e greenwashing”_ Roma, 26 settembre 2023

Presentazioni della Giornata di Studio “Strategia e gestione della sostenibilità nell’impresa agroalimentare: tra opportunità e greenwashing”_ Roma, 26 settembre 2023

Il Convegno, svoltosi nell’Aranciera dell’Orto Botanico a Roma, ha inteso approfondire attraverso importanti contributi di esperti del settore, il ruolo che l’innovazione può avere nel rendere “sostenibili” le filiere agroalimentari italiane, analizzando gli aspetti economici, sociali ed ambientali.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di analizzare come le aziende più piccole possono seguire il percorso della sostenibilità, migliorando i processi, e portando avanti una sana collaborazione con le organizzazioni della filiera per disegnare nuovi modelli di lavoro.

Nel pianeta si stanno assottigliando le risorse, bisogna quindi adottare modelli produttivi transazionali e iniziare ad attuare un consumo più sostenibile.

A fronte di questa necessità, all’interno di ogni componente sociale si registra purtroppo una diffusa difficoltà nel focalizzare le specifiche problematiche di sostenibilità, individuare i reali bisogni e programmare le azioni necessarie a soddisfarli.

Cosa è la sostenibilità? La parola nel gergo è un po’ abusata. Tutto sembra sostenibile, tutto è green tutto è ecologico. Sostenibilità non è solo ambiente, ma sono importanti anche gli aspetti sociali ed economici. Le aziende hanno un ruolo molto importante. Le aziende devono progettare, sostenere e rendicontare, – così ha introdotto gli interventi del Convegno il Dott. Andrea Sonnino, Presidente della FIDAF. Altro aspetto da approfondire è l’investimento sulla formazione dei giovani che sono il futuro.

Diventa difficile per le singole imprese rimanere competitive sul mercato ed accrescere la loro produttività, considerando la concorrenza a livello globale, nonché la continua evoluzione e innovazione tecnologica che caratterizza la realtà economica, è intervenuto così il Dott. Mauro Fontana, Presidente del Cluster tecnologico Nazionale Agrifood (CL.A.N.).  I Cluster del Ministero della ricerca, all’interno di questo contesto, vanno considerati come strumenti di coordinamento e collaborazione, tra imprese e enti pubblici, rivolti a elaborare proposte e strategie da adottare per accelerare i processi di innovazione tecnologica e per aumentare la competitività industriale del Paese.

I cluster tecnologici nazionali devono:

  • migliorare la interazione e integrazione di saperi e tecnologie in alcuni specifici ambiti o settori di interesse scientifico e produttivo;
  • rafforzare la competitività degli ecosistemi dell’innovazione;
  • favorire l’attrazione di talenti e investimenti;
  • promuovere la valorizzazione economica della ricerca e il trasferimento tecnologico verso il sistema delle imprese.

Essi infatti favoriscono, da un lato, il trasferimento di conoscenze, competenze e risorse nel settore tecnologico applicativo a cui fanno riferimento, dall’altro, il coordinamento delle strategie d’azione, in modo da incrementare l’innovazione tecnologica e la competitività dell’industria nazionale.

Le aziende sono chiamate alla redazione di un bilancio di sostenibilità oltre a quello finanziario. Dal 2026 non sarà più una scelta la redazione del bilancio di sostenibilità per le piccole e medie imprese.

Nell’arco di alcuni anni il concetto di economia circolare è passato dall’essere un tema poco nitido e onnicomprensivo – spesso accompagnato da termini quali “greenwashing” e “sostenibile” – ad essere riconosciuto come un modello economico definito per affrontare la transizione dell’economia reale verso un business rigenerativo e ciclico, abilitando nuove frontiere e logiche di profitto.

 

LE MOLTEPLICI SFIDE DEL SETTORE: DAL CAMBIAMENTO DELL’APPROCCIO ALL’INNOVAZIONE AL VALORE DELLA SOSTENIBILITA’ (Dott. Massimo Iannetta, ENEA Responsabile Divisione Biotecnologie e Agroindustria, Presidente del Comitato Tecnico Scientifico del Cluster CL.A.N.)

Occorre equilibrio tra l’ambiente e le persone, per questo bisogna affrontare nuove sfide, tra cui primariamente la sostenibilità. Il benessere umano dipende dall’utilizzo opportuno delle risorse naturali e dal soddisfacimento delle esigenze umane.

Il contesto in cui ci troviamo ha delle risorse limitate, una popolazione mondiale che aumenta e si polarizza e la complessità e l’incertezza della crescita.

E’ urgente il passaggio da un’economia lineare ad un’economia circolare, di tipo rigenerativo. Per molti anni sia le aziende che la popolazione hanno consumato risorse naturali e materie prime secondo un principio per cui le risorse vengono estratte, trasformate, impiegate e poi gettate.

Sono 7 le aree di intervento per l’innovazione

  1. BIOTECNOLOGIE – TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita) e PMF (Plant Molecular Farming) per il miglioramento quali-quantitativo delle produzioni agroalimentari
  2. AGRICOLTURA CONSERVATIVA – Soil Health and Food (Gestione del Suolo Agricolo), Biosoluzioni e transizione agroecologica
  3. DIGITALIZZAZIONE x AGRICOLTURA (Forestazione, zootecnia….) di PRECISIONE – Tecnologie dell’informazione
  4. BIOECONOMIA CIRCOLARE RIGENERATIVA – Piena valorizzazione delle matrici biologiche e creazione di nuove filiere
  5. INNOVAZIONE DI PROCESSO E DI PRODOTTO – Da scala banco a scala pre-industriale
  6. METROLOGIA PER l’AGRIFOOD – Qualità, Sicurezza, Tracciabilità, Origine ed Autenticità
  7. INTEGRAZIONE TRA AGRICOLTURA ED ENERGIE RINNOVABILI – Usare gli spazi e le risorse delle imprese agricole per generare anche energia

Lo scopo generale dei 10 obiettivi da raggiungere entro il 2030 è quello di costruire una società equa, inclusiva ed in cui si rispettino i diritti fondamentali di ogni individuo.

Molto importante è investire sulla formazione dei giovani che rappresentano il futuro

 

PROCESSI INNOVATIVI: STRATEGIE EFFICACI PER LA SOSTENIBILITA’ DI FILIERA (Dott. Daniele Rossi, Delegato R&I Confagricoltura, Chairman Copa-Cogeca R&I WP)

Il periodo in cui stiamo vivendo è molto complesso. Gli accadimenti degli ultimi anni hanno messo a dura prova la sostenibilità della filiera agroalimentare.  Diventa quindi fondamentale investire in innovazione, l’unica leva strategica in grado di contemperare entrambe le esigenze e garantire quella catena del valore necessaria a preservare la competitività delle filiere agricole italiane.

Il vero obiettivo di lungo periodo è quello di rendere le nostre filiere sostenibili in uno scenario di mercato che si è fatto ultimamente più complicato, ma che grazie agli accordi di filiera come strumento che abilita l’innovazione può essere messo in sicurezza mantenendo allo stesso tempo elevati standard di qualità. Ed ecco perché diventa fondamentale sfruttare le risorse del PNRR che, attraverso misure come i contratti di filiera, può imprimere un’accelerazione alla diffusione dell’innovazione finalizzata ad obiettivi di sostenibilità proprio all’interno delle filiere.

Attualmente bisogna riflettere sulla politica adottata dalla UE per integrare il sistema alimentare nella sostenibilità. Occorre assumere un ruolo di leadership per supportare la trasformazione del cibo a livello globale, europeo, nazionale, regionale e locale. Sviluppare approcci politici reattivi e incentrati sull’apprendimento e strutture di governance, anche attraverso iniziative pilota, valutando le loro idoneità per un’adozione più ampia. Aumentare l’attenzione politica sui produttori e rivenditori di prodotti alimentari. Creare un ambiente alimentare che aiuti i cittadini a rendere sane le scelte alimentari sostenibili. Le misure politiche devono essere vincolanti.

Bisogna dare informazioni affidabili ai consumatori, comprese terze parti indipendenti e trasparenti

È necessario un dibattito sociale molto più ampio a livello locale e globale per definire gli obiettivi in relazione.

 

DIRETTIVA GREEN CLAIMS: LO STRUMENTO DI CONTRASTO A PRATICHE SLEALI E DI TUTELA DEI CONSUMATORI (Dott. Maurizio Notarfonso, ENEA)

Oramai notiamo che tra i beni e servizi, è pieno di etichette “green”. Il 22 Marzo, la Commissione Europea ha presentato una proposta di direttiva sulla fondatezza e sulla comunicazione di asserzioni ambientali esplicite – direttiva Green Claims – per garantire che i consumatori abbiano la possibilità di fare scelte più informate all’atto dell’acquisto, svolgendo così un ruolo attivo nella transizione ecologica.

La Commissione Europea si sta avvicinando a una soluzione per migliorare la credibilità dei claim sui prodotti sostenibili. LA UE ha adottato la PEF (Product Environmelntal Foodprint) una metodologia unica di valutazione degli impatti ambientali dei prodotti per poter informare in maniera più trasparente i consumatori. La PEF risulta essere il metodo di comparazione più solido e comparabile per valutare l’impatto ambientale dei prodotti, servizi e aziende.

Smascherare l’attività di greenwashing (attività di apparire più attenti all’ambiente ma non veritiera, messa a punto da alcune aziende) è un passaggio fondamentale per etichettare le aziende come realmente eco-friendly. Come? Bisogna adottare norme di certificazione ed etichettatura. Con la tecnologia è possibile trasmettere direttamente al consumatore informazioni sulle date critiche, sull’origine dei materiali, i rapporti di filiera.

STANDARD EUROPEI PER LA RENDICONTAZIONE ESG, PRINCIPIO DELLA DOPPIA DI MATERIALITA’, I CONTROLLI DEI REVISORI (Dott.ssa Maria Pia Nucera, Presidente dell’Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ADC)

 

Diversi Regolamenti e Leggi disciplinano la sostenibilità nella UE. Più precisamente:

  • Il Regolamento sulla Tassonomia (Regolamento UE 2020/852), che che stabilisce se un’attività economica rientra tra gli elementi relativi alle attività eco-sostenibili.
  • Il Regolamento Disclosure (Regolamento 2019/2088 SFDR), che introduce nuovi obblighi di trasparenza delle informazioni in materia di sostenibilità che devono attuare gli intermediari finanziari.
  • Il Regolamento Benchmark (Regolamento 2016/1011), che mira ad assicurare accuratezza e integrità degli indici utilizzati come riferimento che tengono conto di alcuni aspetti di sostenibilità ambientale.

In Italia, la Corporate Sustainability Reporting Standard Directive verrà applicata a partire dal 1 gennaio 2024, obbligando, man mano tutte le PMI (piccole e medie imprese)  e va a modificare la normativa esistente in materia di rendicontazione della sostenibilità.

L’applicazione dei criteri ESG con i relativi vantaggi e opportunità posso essere guardati  sotto due punti di vista : quello di impatto e quello finanziario. In sostanza vanno considerati gli impatti delle attività d’impresa sull’ambiente e gli impatti delle tematiche ambientali sull’azienda (principio della doppia materialità)

 

LA VALUTAZIONE E LA CERTIFICAZIONE DELLE PERFORMANCE DI SOSTENIBILITA’ DELLE IMPRESE AGROALIMENTARI: METODOLOGIE E STRUMENTI (Prof. Angelo Riccaboni, coordinatore GdL del Tavolo Nazionale sulla Filiera Alimentare MAECI e Chair di PRIMA)

Agritech il Centro Nazionale per le nuove tecnologie in Agricoltura introduce l’argomento riguardante la qualità, la trasparenza e la sostenibilità della filiera alimentare e il perché della loro importanza.

Quali sono i limiti più comuni della valutazione delle performance di sostenibilità:

  • Cherry picking – incompletezza dei parametri utilizzati
  • Maggiore focalizzazione sulle tematiche ambientali e non su quelle socio-economiche
  • Scarsa integrazione dei dati a disposizione

Cosa occorre fare:

  • Crescita culturale e nuove opportunità per le aziende della filiera
  • Valorizzazione dei prodotti nazionali
  • Maggiore precisione dei report di sostenibilità
  • Attrarre nuovi investimenti

Agritech insieme ad altri attori partecipa ad uno degli Spoke 9 del PNRR con l’obiettivo di sviluppare sistemi agrari sempre più tecnologici e sostenibili. Tutto per favorire l’adattabilità delle filiere ai cambiamenti climatici.

 

CORPORATE SUSTAINABILITY REPORTING DIRECTIVE (CSRD): COSA CAMBIA PER CHI PRODUCE REPORTING AMBIENTALE (Dott. Agr. Roberto Bandieri, RURALSET)

Di recente, nell’aprile del 2021, è stata adottata dalla Commissione UE una proposta relativa ad una direttiva sull’informativa in materia di sostenibilità delle imprese, la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Tale nuova direttiva sarebbe volta a mettere sullo stesso livello dell’informativa finanziaria l’informativa sulla sostenibilità, attraverso un’attività di rafforzamento e rivisitazione delle vigenti norme. L’obiettivo è quello di avere maggiore trasparenza e più responsabilità nella comunicazione.

Fare bene fa bene all’impresa

L’EFRAG ha approvato i nuovi standard di rendicontazione

La CSRD già in vigore verrà estesa dal 2024 e il numero delle società tenute alla rendicontazione sostenibile passa da 11.000 a 50.000

 

IL MERCATO DEI SERIVIZI ECOSISTEMICI (Prof. Antonio Brunori, Segretario Generale PEFC)

Le aziende stanno mettendo a punto strategie per ridurre le emissioni di gas serra. Tra gli obiettivi primari per raggiungere l’obiettivo c’è quello della decarbonizzazione. Per questo obiettivo sono stati creati i carbon credit, che sono uno strumento volontario da acquistare per un percorso di transizione ecologica.

Le foreste hanno un ruolo importante nell’ambiente, per questo esite il PEFC, che si occupa della gestione delle foreste con una specifica certificazione

Il PEFC è l’organismo italiano che ha creato gli standard nazionali per ottenere la certificazione per la gestione sostenibile.

La certificazione forestale è uno strumento che serve a promuovere la gestione responsabile e sostenibile dei sistemi forestali. Assicura che le foreste siano rispettate secondo rigorosi standard ambientali sociali ed economici per renderla ecosostenibile.

Sono 3 i servizi ecosistemici messi a punto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, più precisamente sono:

  • Servizi di approvvigionamento
  • Servizi di regolazione
  • Servizi culturali

Le attività che possono migliorare l’assorbimento di CO2 sono sostanzialmente:

  • La riforestazione
  • La creazione di corridoi ecologici
  • Utilizzo di prodotti del legno
  • Gestione dei pascoli
  • Attività agricole che sequestrano il carbonio

Le attività, invece che possono ridurre le emissioni di CO2 sono:

  • L’inerbimento
  • La riduzione dei prodotti di sintesi
  • Riduzione uso fonti fossili

Le attività agro forestali sostenibili generano un miglioramento dell’ambiente e del territorio.

Il meccanismo finanziario di trasformazione dei servizi ambientali in prodotti è il PES (Pagamento per i servizi ecosistemici)

Il. Carbon insetting agisce per ridurre l’impatto delle emissioni del gas serra sul pianeta. Si riferisce ad interventi che riducono le emissioni di gas serra all’interno delle catene di valore.

Al momento i prezzi dei crediti di carbonio forestale sono in crescita, il mercato sta performando bene. Attualmente il prezzo di un credito di carbonio si aggira intorno ai 25€/tCO2

Per ottimizzare l’impatto delle tecniche agricole sul mitigamento del clima è stato messo a punto il progetto Olive4climate per quantificare la quantità di carbonio associata alla produzione dell’olio di oliva nelle aziende coinvolte nel progetto e quantificare ilo valore attraverso un organismo di certificazione accreditato.

Un nuovo business verde è rappresentato dal carbon farming, un nuovo modo per coltivare il sequestro del carbonio nel suolo. La Commissione UE ha sviluppato una nuova linea di finanziamento legata alla capacità di sequestrare CO2 dall’atmosfera.

SCENARI FUTURI E POSSIBILI SVILUPPI IN RIFERIMENTO AGLI OBIETTIVI DELL’AGENZA 2030 (Dott. Nicola Colonna, ENEA)

Le sfide sottoposte ai sistemi agroalimentari sono rappresentate dalla mitigazione (la riduzione delle emissioni climalteranti e l’adattamento degli ecosistemi ai cambiamenti climatici.

L’obiettivo dell’agenda 2030 è la riduzione delle emissioni di gas serra del 55%, quindi l’obiettivo è fissato in meno di 10 anni. Gli obiettivi di riduzione sono vincolanti . -40% per l’Europa e -43,7% per l’Italia.

L’obiettivo della PAC (il documento che racchiude tutte le norme che regoleranno le attività degli agricoltori italiani) è per un’agricoltura sempre più sostenibile. L’approccio è basato sulle prestazioni e sui risultati e tiene conto delle esigenze locali. Si basa si tre obiettivi generali e nove obiettivi specifici. Ci sarà un sistema complesso di indicatori che eseguirà il monitoraggio per il raggiungimento degli obiettivi.

L’Agenda 203 è il documento sottoscritto da 193 Paesi dell’ONU e comprende 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, 169 target da raggiungere entro il 2030 e 240 indicatori per verificare i traguardi raggiunti.

Molti obiettivi sono collegati in modo diretto e indiretto all’economia.

Goal 2:

  • raggiungere una gestione sostenibile con l’uso efficiente delle risorse naturali
  • Dimezzare lo speco alimentare e quello dei rifiuti
  • Incoraggiare le aziende ad adottare pratiche sostenibili
  • Promuovere appalti pubblici sostenibili
  • Promuovere la consapevolezza di vivere in armonia con la natura

A livello nazionale il coordinamento per l’attuazione dell’Agenda 2030 è del SNSvS (Strategia nazionale di Sviluppo Sostenibile) con aggiornamenti triennali. La stessa definisce i processi di attuazione per la pianificazione, la programmazione e la valutazione di tipo ambientale e territoriale per l’attuazione degli obiettivi dell’Agenda 2030.

La SNSvS è strutturata in 5P ovvero 5 aree: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership

 


 

Qui, di seguito, sono riportate le presentazioni disponibili, utilizzate durante la Giornata di Studio “Strategia e gestione della sostenibilità nell’impresa agroalimentare: tra opportunità e greenwashing” del 26 settembre 2023:

Brunori – Mercato_ServiziEcosistemici_Fidaf_Roma_Sett23

Colonna 26 settembre 2023 FIDAF

FIDAF CSRD BANDIERI 26 SETT 2023

FIDAF. ClAN . ENEA. 26 09 2023 Daniele Rossi

FIDAF_CLAN RM 26 09 23_Mauro FONTANA

M.Iannetta x FIDAF-CLAN-ENEA 26.09.23

Notarfonso_GreenClaims

 

Autore : Loredana Giannetta - Gruppo BCC Iccrea

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