Legacoop Romagna e Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Ravenna per un nuovo progetto di difesa del territorio della Romagna

Legacoop Romagna e Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Ravenna per un nuovo progetto di difesa del territorio della Romagna

Il 21 luglio si è svolto un incontro tra Legacoop Romagna e l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Ravenna. Per Legacoop erano presenti il Presidente, Paolo Lucchi, Stefano Patrizi, responsabile settore Agroalimentare e Mirco Bagnari Coordinatore Territoriale di Ravenna. Per l’Ordine erano presenti il presidente Giovanni Gualtieri, Antonio Rossi, consigliere e Daniele Gambetti, Consigliere neo eletto al Consiglio Nazionale dell’Ordine.

Al centro dell’incontro, l’analisi di quanto accaduto nel mese di maggio e un confronto per individuare proposte comuni di lavoro per il futuro del nostro territorio nella fase post-alluvione.

A ferite ancora aperte e con una nuova bufera all’indomani dell’incontro, i drammatici eventi che hanno colpito la Romagna hanno dimostrato la necessità di rivedere la politica di gestione del territorio e di prevenzione del dissesto idrogeologico, a partire dalla pianificazione, con una immediata programmazione di interventi di manutenzione nelle aree di collina e di montagna.

Le due Organizzazioni hanno individuato degli ambiti prioritari su cui lavorare, tra i quali: la pianificazione del settore forestale nelle aree di collina e di montagna e la semplificazione delle procedure per il ripristino della viabilità secondaria nei terreni marginali (comprese le piste forestali); il ripristino delle strutture idraulico agrarie e forestali, nei terreni di collina e di montagna; la revisione dell’assetto dei corsi d’acqua nei tratti di pianura, con una puntuale programmazione degli interventi di manutenzione, a partire dalla gestione della vegetazione.

Legacoop Romagna e l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali condividono l’idea che occorre ripristinare una operatività concreta, con capacità d’intervento per la prevenzione del dissesto basata su competenze professionali specifiche e mezzi adeguati, anche nei territori di montagna, con il coinvolgimento dei Consorzi di Bonifica e la collaborazione di professionisti specificamente preparati sui temi della prevenzione al dissesto.

È altresì convinzione delle due Organizzazioni il fatto che, mettendo a punto politiche di valorizzazione economica e aiuto pubblico al settore forestale e all’agricoltura di montagna, si possa arrestare lo spopolamento della montagna e contribuire così a una manutenzione puntuale del territorio laddove l’Ente pubblico non può arrivare.

Tutto questo a beneficio anche della pianura, rispetto alla quale occorre comunque una revisione del sistema generale di scolo, a partire dalle aste fluviali (che in realtà sono torrenti) e della rete dei canali di bonifica, sulla base dei dati climatici aggiornati, per garantire una maggiore tenuta nei casi di eventi eccezionali come quelli verificatisi nel maggio scorso.

E occorre pure un aggiornamento dei piani della Protezione Civile, perché laddove la capacità di tenuta del sistema scolante non è all’altezza dell’evento eccezionale, occorre avere già pronto il piano di intervento per lo scolo delle acque in eccesso.

Legacoop Romagna e l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali ritengono quindi necessaria una nuova pianificazione, coordinata e complessiva di tutto il territorio della Romagna, dove montagna, collina e pianura fanno parte del medesimo progetto.

Per fare questo nell’immediato occorrono risorse adeguate da parte degli Enti territoriali, e in un secondo tempo si renderà necessario procedere a una revisione delle normative che, oltre ad essere coerenti e coordinate tra di loro, dovranno consentire, regolandola adeguatamente, l’attività di chi si occupa di manutenzione del territorio e là vi opera quotidianamente.

L’auspicio di Legacoop Romagna e dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali è che le linee di azione delineate diventino un obiettivo prioritario e condiviso dagli Ordini e dai Collegi Professionali, dalle Associazioni di categoria e dalle Istituzioni, che devono fare scelte politiche e di bilancio precise e destinare risorse allo scopo.

Questo è il momento: ciò che è successo ha dimostrato la non procrastinabilità di tali scelte e gli interventi che verranno svolti da qui in avanti (partendo dall’attività della struttura del Commissario Straordinario, Generale Francesco Figliuolo) dovranno diventare le pietre angolari per costruire un sistema nuovo che consenta di conciliare cura del territorio, sicurezza delle persone e sviluppo di una concreta economia verde.

 

Autore : Redazione

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