2020: l’Anno Internazionale della Salute delle Piante

2020: l’Anno Internazionale della Salute delle Piante

Nonostante sia stato segnato dalla pandemia di COVID-19, il 2020 non dovrebbe essere ricordato solo come l’anno dei lockdown, del lavoro a distanza e dei cash back, ma anche come l’Anno Internazionale della Salute delle Piante (IYPH nell’acronimo inglese).

Già nel 2018, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite aveva proclamato il 2020 Anno Internazionale della Salute delle Piante per aumentare la consapevolezza globale di come proteggere salute delle piante possa aiutare a porre fine alla fame, ridurre la povertà, proteggere l’ambiente e promuovere lo sviluppo economico.

In particolare, gli Stati membri delle Nazioni Unite miravano a sensibilizzare il pubblico e la politica sull’importanza della salute delle piante per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, nonché sui rischi che il comportamento di ciascuno pone per la salute delle piante; aumentare le risorse dedicate alla salute delle piante; e promuovere buone pratiche, formazione, ricerca e partnenariati.

Spesso lo trascuriamo, ma le piante sono vita: sono la base delle nostre diete e producono l’ossigeno che respiriamo; forniscono medicine e riparo a molti; e fanno parte delle nostre tradizioni e del nostro patrimonio culturale.

Tuttavia, sono costantemente minacciate, soprattutto da parassiti e malattie, che vengono introdotti in nuove aree attraverso attività antropiche come i viaggi e il commercio, e fattori naturali come il cambiamento climatico.

L’attuale pandemia ha mostrato al mondo quanto siano interconnessi gli esseri umani, gli animali e l’ambiente, comprese le piante, e quanto sia imperativo per le persone rispettare gli ecosistemi e prendersi cura della salute degli animali e delle piante per la propria salute.

La FAO e il Segretariato della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Piante (IPPC) hanno facilitato l’attuazione dell’Anno istituendo un Comitato direttivo internazionale, incaricato di sviluppare un piano d’azione.

La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto sull’Anno Internazionale della Salute delle Piante, che tuttavia conta ad oggi oltre 600 eventi in ogni regione del mondo e un gran numero e varietà di iniziative di advocacy.

L’IYPH ha avuto inizio ufficialmente nel corso della cerimonia di apertura presieduta dal Direttore Generale della FAO, il Dott. QU Dongyu, il 2 dicembre 2019 presso il quartier generale della FAO, alla presenza dei Ministri dell’Agricoltura di Irlanda e Nicaragua e dei Segretari Permanenti di Finlandia e Regno Unito. L’evento ha suscitato grande attenzione da parte della comunità fitosanitaria globale, dei media e dei canali social. In questa occasione, è stato lanciato il sito web ufficiale dell’IYPH all’indirizzo www.fao.org/iyph.

Poco si sapeva allora del virus che avrebbe sconvolto il sistema sanitario e l’economia mondiale nei mesi successivi. A causa dell’impatto della pandemia COVID-19, la FAO, con il contributo del Comitato direttivo internazionale, ha deciso di posticipare alcuni degli eventi principali al 2021. Tra di essi, la prima Conferenza internazionale sulla salute delle piante (ora in programma dal 28 giugno al primo luglio 2021 a Helsinki e virtualmente), e la cerimonia di chiusura dell’IYPH (ora in programma il primo luglio 2021).

Alcune delle iniziative degne di nota sono la produzione di un kit di comunicazione, che comprende una guida alla comunicazione, una brochure e un libro di attività; la creazione di una playlist su YouTube, con molti video prodotti in diverse lingue; la bacheca Trello (per i post sui canali social); tre podcast su UN News e FAO; e la newsletter mensile. Tutti i materiali grafici e le pubblicazioni IYPH sono stati resi disponibili al pubblico, compresi i loghi in oltre trenta lingue.

La FAO e il Segretariato dell’IPPC hanno anche raccolto storie di interesse umano relative alla salute delle piante, pubblicandone dodici, e hanno lanciato un concorso fotografico il 2 dicembre, con scadenza il 15 gennaio 2021, un concorso di arte e disegno per bambini, con scadenza il 28 febbraio, e la campagna sui social denominata “Una giornata nella vita di un professionista della salute delle piante”.

Anche i governi hanno intensificato la promozione di iniziative relative all’Anno Internazionale, utilizzandone la visual identity, anche mediante l’emissione di ventidue francobolli e il conio di tre monete commemorative.

Vengono inoltre promosse tre iniziative chiave per garantire un’eredità duratura all’IYPH.

In primo luogo, il governo dello Zambia ha proposto la proclamazione di una Giornata Internazionale della Salute delle Piante (IDPH nell’acronomo inglese). La proposta è stata approvata dalla ventisettesima sessione del Comitato FAO per l’Agricoltura e dalla 165a sessione del Consiglio FAO. I prossimi passi saranno la revisione della proposta da parte della Conferenza della FAO nel luglio 2021 e la successiva possibile dichiarazione del 12 maggio come IDPH da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite entro dicembre 2021.

Un’altra iniziativa in corso è lo studio globale sulla valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute delle piante, che verrà presentato il primo giugno 2021 e ulteriormente discusso alla prima Conferenza internazionale sulla salute delle piante.

Infine, il Segretariato dell’IPPC ha promosso la stesura di una dichiarazione dei giovani sulla salute delle piante come un’altra possibile eredità dell’Anno Internazionale.

Nel complesso, molto è stato fatto per aumentare il profilo e riconoscere l’importanza della salute delle piante a livello globale. Si spera che questo slancio continui e venga rafforzato con il supporto di tutte le parti interessate.

Le opinioni espresse in questa pubblicazione sono quelle dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni della FAO.

Autore : Mirko Montuori - FAO

Un pensiero su “2020: l’Anno Internazionale della Salute delle Piante

  1. Ottimiimpegni e progetti per la salute delle piante , che si rifletteranno anche sulla vita dell” uomo, con la speranza di riportare il nostro mondo ai primordiali splendori.

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