Meccanizzazione agricola sostenibile

Meccanizzazione agricola sostenibile

Alla fine dello scorso mese di settembre si è tenuta a Roma la prima Conferenza globale sulla Meccanizzazione agricola sostenibile (Global Conference on Sustainable Agricultural Mechanization – GAMC) sul tema “Efficiency, Inclusiveness and Resilience”. La Conferenza, organizzata dalla FAO, ha costituito una novità, in quanto era il primo evento di sempre a scala globale sulla questione della meccanizzazione.  La Conferenza ha evidenziato i progressi recentemente acquisiti in questo campo ed il loro contributo alla sostenibilità dei sistemi di produzione agricola e agroalimentare, alla protezione degli agroecosistemi, alla gestione delle risorse naturali, nonché alla mitigazione del cambiamento climatico e all’adattamento ai suoi effetti. La meccanizzazione agricola ha anche contribuito negli ultimi decenni alla creazione di impiego, all’equità sociale e alla sicurezza alimentare e nutrizionale. In altre parole la meccanizzazione agraria ha concorso al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

La celebrazione della Conferenza offre l’occasione per notare che anche nel nostro Paese la meccanizzazione agraria ha svolto un importantissimo ruolo in favore dell’equità sociale nella seconda parte dello scorso secolo, che non deve essere dimenticato. Liberando da gran parte del lavoro fisico necessario alla produzione di alimenti, ha permesso a bambini e adolescenti di frequentare le scuole, agli agricoltori – uomini e donne – di dedicare maggior tempo alla famiglia, alle attività sociali, educative e ricreative, nonché al riposo. Mitigando la penosità del lavoro nei campi, la meccanizzazione agricola ha contribuito a migliorare le condizioni di salute degli agricoltori. Moltiplicando la capacità di lavoro ha concorso all’efficienza della utilizzazione delle risorse naturali (suolo, acqua, biodiversità), migliorandone la produttività (più alimenti per unità di risorsa utilizzata), specie quando è stata impiegata in combinazione con approcci di agricoltura conservativa. La meccanizzazione, infine, offre un’alternativa al lavoro manuale importante nei casi in cui la mano d’opera necessaria è difficile da reperire. Lo stesso contributo è stato offerto dalla meccanizzazione agricola nei Paesi a basso reddito, dove ha contribuito a ridurre la povertà e a migliorare la sicurezza alimentare, anche se spesso il processo è stato ritardato e rallentato rispetto a quanto avvenuto nei Paesi industrializzati. L’industria meccanica italiana è stata spesso all’avanguardia nell’offrire soluzioni innovative adatte anche per le situazioni ad agricoltura meno avanzata.

La Conferenza globale sulla Meccanizzazione agricola sostenibile ha approvato un documento finale di “chiamata all’azione” per i Paesi membri, divisa in 7 temi, ognuno dei quali articolato in più punti. In particolare, la chiamata all’azione invita a migliorare l’accesso degli agricoltori alla meccanizzazione, per ridurre il faticoso lavoro manuale e per migliorare la sicurezza alimentare senza degradare le risorse naturali. Inoltre chiama a investire in agricoltura di precisione per diffonderne l’adozione, a promuovere l’agricoltura conservativa per mitigare i cambiamenti climatici e a favorire l’adozione di tecniche a ridotte emissione di gas climalteranti. La chiamata all’azione sollecita inoltre una più profonda digitalizzazione dei sistemi agroalimentari, con speciale attenzione per i piccoli agricoltori, per i quali è necessaria l’implementazione di programmi di formazione. A tal fine indica la necessità di investire in ricerca e sviluppo per l’applicazione di tecnologie di intelligenza artificiale integrati ai sistemi agroalimentari. In poche parole, il documento finale della Conferenza globale identifica la meccanizzazione agricola e le sue applicazioni più innovative come strumenti indispensabili per promuovere la transizione verso sistemi agroalimentari sostenibili.

Considerato che l’innovazione tecnologica in meccanica agraria è spesso iniziata in Paesi caratterizzati da aziende agricole di grandi dimensioni, l’Italia può giocare un importante ruolo nell’adattamento delle nuove tecnologie alle piccole aziende familiari, che caratterizzano il nostro sistema produttivo. L’innovazione tecnologica può certamente offrire delle interessanti soluzioni in merito, ma anche l’innovazione organizzativa può fornire delle valide opportunità mediante la programmazione ed il consorziamento delle aziende a livello di territorio.

Il documento finale della Conferenza è scaricabile da questo sito.

 

Autore : Andrea Sonnino – Presidente della FIDAF

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