Pensioni più alte per i liberi professionisti italiani

Pensioni più alte per i liberi professionisti italiani

Dopo quasi sei anni di rendimenti estremamente bassi o addirittura nulli ora la riforma Dini produce per i liberi professionisti italiani dei coefficienti di rivalutazione pensionistici particolarmente elevati. E’ tempo di scelte

Il 2026 porta ai liberi professionisti italiani iscritti alle Casse di Previdenza, come peraltro previsto, una buona notizia.

Infatti, con la nota Protocollo Generale 1915604/25 del 16/10/2025 P 01, l’ISTAT ha comunicato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e alla Direzione Generale per le politiche previdenziali e assicurative – Divisione V – il tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi relativamente all’anno 2025.

La nota ISTAT riporta: “Ai sensi dell’art. 1, comma 9, della Legge n. 335 del 8 agosto 1995 e del Decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 180 e con riferimento alla comunicazione di cui alla nota prot. SP/561.12 del 23 maggio 2012, si comunica il valore del tasso annuo di capitalizzazione ai fini della rivalutazione dei montanti contributivi relativamente all’anno 2025”.

Il tasso medio annuo composto di variazione del prodotto interno lordo nominale, nei cinque anni precedenti il 2025, risulta pari a 0,040445 e, pertanto, il coefficiente di rivalutazione è pari a 1,040445”.

Per il quarto anno consecutivo il coefficiente di rivalutazione dei montanti individuali continua a crescere, pur in un contesto economico caratterizzato da un Prodotto Interno Lordo (PIL) non certo esaltante, grazie al meccanismo previsto dalla legge Dini sulle pensioni…

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Autore: Roberto Accossu, Vice Presidente della FIDAF – Teatro Naturale

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