Geni, jeans e patate

Geni, jeans e patate

La polemica di agosto di quest’anno è stata sui geni (o sui jeans) dell’attrice americana Sidney Sweeney. Una nota casa americana produttrice di capi di abbigliamento ha infatti avviato una campagna pubblicitaria basata sull’immagine della star che indossa pantaloni e giacca in tessuto jeans accompagnata dalla scritta “Sidney Sweeney has great jeans” (Sidney Sweeney ha degli ottimi jeans). La polemica subito divampata si fonda sul fatto che in inglese la parola “jeans” è pronunciata in modo pressoché indistinguibile dalla parola “genes” (geni). La pubblicità poteva quindi essere intesa come Sidney Sweeney ha degli ottimi geni, cosa difficile da negare vista l’armonia del suo corpo e del suo viso. Qualcuno ha però notato che l’attrice ha tratti somatici indiscutibilmente riconducibili a quelli dei bianchi americani. Lo slogan pubblicitario – ha insinuato quel qualcuno – sottintende quindi un messaggio suprematista: gli ottimi geni derivati dalla sua appartenenza etnica le conferirebbero una qualche superiorità genetica. Ovviamente non possiamo sapere quali fossero le intenzioni dei copywriters dell’agenzia pubblicitaria americana, ma la risonanza ottenuta è stata comunque enorme.
Bene, ma cosa interessa questa polemica ai laureati in scienze agrarie, forestali e affini? Ci arriviamo dopo aver ricordato un’altra notizia – certo meno ampiamente diffusa, ma non per questo meno importante – apparsa più o meno in contemporanea a quella riguardante i jeans (o i geni) della Sweeney: uno studio scientifico svolto dello scienziato cinese Zhiyang Zhang e collaboratori e pubblicato sulla prestigiosa rivista Cell ha rivelato che la patata discende dal pomodoro. L’analisi di 128 genomi di specie affini alla patata, tutte capaci di produrre tuberi, ha rivelato infatti l’esistenza di un tratto comune di DNA derivato da un incrocio fra progenitori della patata che oggi coltiviamo e progenitori del pomodoro, incroci avvenuti spontaneamente tra gli 8 e i 9 milioni di anni fa. Gli ibridi che ne sono derivati si sono poi differenziati nelle specie produttrici di tuberi che hanno occupato diverse nicchie ecologiche nell’America meridionale. Lo studio ha messo quindi in luce il grande valore evolutivo degli incroci interspecifici. E, al di là, degli aspetti squisitamente scientifici, ha evidenziato il grande vantaggio per l’alimentazione e la civiltà umana derivato da questo incrocio fra antenati di pomodoro e patata. E qui le due notizie – quella relativa alla pubblicità dei jeans e quella della origine delle patate coltivate – vengono a collidere: da più vantaggio la purezza genetica (gli ottimi geni della Sweeney) o la condivisione ed il successivo rimescolamento di geni derivati da individui (o specie, varietà, razze) diversi?
Questa polemica, antica quanto è antica l’agricoltura e la nostra stessa civiltà, è il tema del mio ultimo libro “Versus. Diecimila anni di diatribe su geni e colture”, che ripercorre i nodi cruciali della storia dell’agricoltura attraverso quindici diatribe significative tra sostenitori della purezza genetica e promotori dell’utilizzo della variabilità delle piante coltivate e degli animali allevati mediante l’ottenimento di ibridi e meticci. Queste discussioni hanno plasmato agricoltura e alimentazione umana, con implicazioni che travalicano gli aspetti agricoli per influenzare il pensiero filosofico e politico e, di conseguenza, la storia del genere umano. E non sono certo sopite, come dimostra questa storia di geni, jeans e patate.

Autore: Andrea Sonnino - Presidente della FIDAF

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