TIPITEC: network tra 5 università del Lazio

 Il progetto di cui è capofila il Campus Bio-Medico di Roma con la collaborazione di 5 atenei regionali è stato il primo tra i vincitori del bando regionale sui temi di Expo 2015 gestito da Lazio Innova.

Cinque università del Lazio unite in un network per mettere il proprio know-how scientifico a disposizione delle aziende agroalimentari.

Con il Campus Bio-Medico come capofila, gli atenei Roma Tre, Sapienza, Tor Vergata e Università Cattolica del Sacro Cuore hanno ideato il progetto TIPITEC (TIpicizzazione Prodotti Italiani tramite TECnologie) che punta al trasferimento di competenze dai laboratori accademici alle catene di produzione delle imprese per migliorare i processi produttivi, la conservazione e la sicurezza di alcuni tra gli alimenti più rinomati del territorio regionale. 100 i prodotti tipici del Lazio che saranno valorizzati: dal guanciale di Amatrice alla porchetta di Ariccia, dal conciato di San Vittore al kiwi di Latina, dalla tellina del litorale romano alle olive di Gaeta, con un lungo elenco di vini, acque e altre ‘prelibatezze’ ben conosciute anche al di fuori dei confini regionali.

Un’iniziativa importante per il rilancio di un settore che nel 2014, secondo Legacoop Agroalimentare Lazio, ha vissuto la peggior crisi produttiva degli ultimi vent’anni, aggravata dall’aumento di quasi cinque punti percentuali dei costi di gestione delle aziende.

“Con il progetto TIPITEC – spiega la Professoressa Laura De Gara, Delegata dell’Università Campus Bio-Medico di Roma per l’elaborazione delle iniziative parte del progetto – potremo trasferire le competenze accademiche e i risultati delle nostre ricerche in campo nutraceutico e alimentare dai laboratori alle catene di produzione aziendali. In questo modo, la scienza fornirà gratuitamente alle realtà imprenditoriali del territorio informazioni sugli strumenti più aggiornati e avanzati per risolvere i problemi legati a processi produttivi e sicurezza alimentare”.

Un portale web dedicato raccoglierà i brevetti, le ricerche e i dispositivi tecnologici, mettendoli a disposizione delle aziende e permettendo lo scambio tra mondo accademico e produttivo. Sarà possibile ricercare le informazioni e soluzioni più adatte alle proprie esigenze a partire da sette macro-ambiti alimentari: carne, formaggi e caseari, vini, ortaggi, prodotti da forno-dolciari, olio e il settore ‘altro’, che raggruppa acque minerali e prodotti non appartenenti alle precedenti categorie. Ma sarà possibile effettuare la ricerca anche in base al tipo di problema di filiera o al grado di complessità dell’approccio metodologico.

“Verrà messo in campo il meglio delle competenze scientifiche applicate all’alimentazione – spiega l’Ing. Marco Santonico, docente di Ingegneria delle Tecnologie alimentari al Campus Bio-Medico e coordinatore del progetto – dal sistema ‘FLUTE’, che monitora la qualità e il livello di stagionatura dei salumi, a sistemi multisensoriali in grado di smascherare eventuali contraffazioni in oli, vini o altri alimenti. Ci saranno anche tecnologie innovative per il controllo contaminazione microbica di alimenti, della durabilità dei cosiddetti ‘prodotti di quarta gamma’, come le insalate confezionate, senza dimenticare l’analisi chimica delle proprietà antiossidanti e nutrizionali di alimenti effettuabile su sistemi biologici complessi: un metodo di verifica degli effetti di alcune sostanze sulla salute dell’uomo più fedele rispetto ai tradizionali test biochimici”.

Tra maggio e ottobre, nel corso del semestre di Expo 2015, TIPITEC offrirà anche sei incontri di studio su temi strategici per agroalimentare, presso la sede dell’Università Campus Bio-Medico di Roma (via Alvaro del Portillo, 21).

Un’occasione per promuovere un inedito ‘modello’ d’incontro tra università e impresa sul terreno delle tecnologie per la filiera alimentare. Un sodalizio che promette di aiutare le aziende del Lazio, alla vigilia dell’Expo, a fare un salto di qualità nella valorizzazione e protezione dei propri prodotti più rinomati.

(giovedì 12 marzo 2015)

cibo nostrano

Autore : Redazione Fidaf

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