Il Parlamento Europeo approva una mozione per la protezione del suolo

Il Parlamento Europeo approva una mozione per la protezione del suolo

Riceviamo dal Prof. Gilmo Vianello dell’Accademia Nazionale di Agricoltura e con piacere condividiamo.

“Cari amici del suolo, pochi giorni fa, il 29 aprile, il Parlamento europeo in sessione plenaria ha definitivamente approvato (605 sì, 55 no, 41 astenuti) la mozione con la quale chiede alla Commissione Europea di predisporre una direttiva specifica per la protezione del suolo e della sua biodiversità. Il testo originale ha subito delle modifiche in fase di discussione, ma in generale lo possiamo ritenere un buon testo, che accontenta la comunità scientifica di riferimento, e non solo. Tra pochi giorni avremo la trascrizione ufficiale in italiano e la faremo girare. Gli addetti ai lavori, sanno già che la possono trovare sul sito ufficiale del parlamento europeo. Un sentito ringraziamento va a tutti coloro i quali si sono spesi a vario titolo in questo sforzo, il cui successo non era scontato. Basti pensare alla precedente “strategia per la difesa del suolo” presentata in Commissione Europea nel 2007 e ritirata dopo mille polemiche nel 2014. Ci dissero e ci dicemmo che avevamo sbagliato tutto. E almeno in parte era vero: avevamo sicuramente sbagliato strategia, con una proposta che veniva dall’alto, dalle società scientifiche e da organi (in ordine sparso) istituzionali. Ma non avevamo sbagliato tema! Il tema era chiaro, chiarissimo. E chiarissimamente andava contro le lobby del cemento e dello sviluppo che non fa i conti con l’ambiente, nonostante tutti ci si imbavino la bocca con l’ambiente. E quindi siamo ripartiti, con un approccio opposto, dal basso, coinvolgendo la società civile, le associazioni ambientaliste, le istituzioni locali. Ricordo nel gennaio 2018 una magnifica assemblea nell’aula magna della Regione Emilia Romagna, con oltre un centinaio di interessati e giornalisti. Ma anche tante altre occasioni, vedi tra le altre quelle organizzate dalla Re Soil Foundation, che hanno saputo raccogliere l’interesse di giornalisti, Istituzioni, esperti, agricoltori, climatologi, forestali, ambientalisti e di molto altro, inclusa l’industria. E, da ultimo, già da febbraio di quest’anno, un concitato tam tam per riempire di contenuti e soggetti l’annunciata discussione della mozione, con tanto di lettere e messaggi a parlamentari e presidenti delle Commissioni. Tutto nel silenzio che si deve alle cose importanti. Non è stato un dono del cielo, ce lo siamo guadagnato! Come sempre succede con le cose epocali. E come sempre succede quando si è imparato a gestire e digerire le sconfitte più amare: sappiamo che bisogna ricominciare da capo, con le basi, i contatti, le conversazioni, le prove scientifiche, la voglia di non cedere. Sapevamo bene che la controparte, quelli che vogliono mano libera per condurre qualunque tipo di scempio a carico del suolo invocando ora motivazione grette, ora motivazioni falsamente alte (tipo la salvaguardia del posto di lavoro o dell’economia, cose delle quali non gliene importa niente ma fa tanto politically correct), si sarebbero presentati agguerriti, ma questa volta avevamo allargato la base e, tutti d’accordo, abbiamo tirato avanti. Base che, a sua volta, nel tempo, trascurando il mondo scientifico, aveva già avuto modo di assaporare le proprie frustrazioni. E allora ci siamo messi assieme, questa volta riuscendoci. Oggi felicitiamoci, per noi e per l’umanità intera, ma manteniamo la consapevolezza che questo è solo il primo passo di un percorso che avrà i suoi malanimi se vorremo, come vogliamo, arrivare a una direttiva europea. Qui troveremo davanti tutti i problemi e i menefreghismi di lobbies (soprattutto quella del cemento, ma anche altre) annidate nei vari Stati membri che si organizzeranno. Anzi, si stanno già organizzando. E troveranno motivazioni importanti, soprattutto a seguito di una pandemia che ha messo società ed economia in ginocchio. Come ci ricorda Damiano Di Simine di Legambiente, che tanto si è speso per la risoluzione, d’ora in avanti dovremo prendere iniziative a livello nazionale, dovremo motivare i Ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura a impegnarsi in favore della direttiva, dovremo continuare a comunicare al grande pubblico l’importanza del suolo e la necessità di prevenire i disinvestimenti che saranno minacciati e che andranno a giocare a favore delle lobby che agiscono contro la direttiva. Insomma, oggi festeggiamo la buona notizia. Da domani si continua con rinnovato fervore, con la scienza come faro della conoscenza umana, per noi e per chi verrà”.

Autore : Prof. Giuseppe Corti

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