Gli amari frutti della Brexit per gli agricoltori inglesi
Secondo quanto previsto dal Consiglio per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’orticoltura, la redditività media diminuirebbe di quasi un quarto in tutta l’Inghilterra indipendentemente dalle modalità di uscita dall’UE. Inoltre l’accessibilità del cibo britannico è a rischio. Mentre il Regno Unito ricalibra la propria dipendenza da fonti alimentari estere, i produttori nazionali si stanno preparando a costi del lavoro nettamente più alti e alle fluttuazioni dei prezzi.
Il reddito medio dei coltivatori di patate, attualmente a 1.337 sterline per ettaro, probabilmente scenderà a 1.030 sterline se il Regno Unito uscirà senza accordo. Tuttavia, se invece ci sarà una qualche forma di accordo commerciale con Bruxelles, il Consiglio stima che il reddito potrebbe calare ulteriormente, a 917 sterline per ettaro, perché gli agricoltori britannici si troverebbero a dover far fronte a una maggiore concorrenza dalle importazioni, nonché all’aumento del costo del lavoro. Si prevede che, in caso di uscita senza accordo, il prezzo del maiale e del bacon calerebbe poiché il Regno Unito importerebbe più carne di maiale da produttori low cost. Il Consiglio ritiene che in uno scenario simile un allevamento di maiale medio passerebbe da un profitto annuo di 36.578 sterline a una perdita di 10.741 sterline. Con l’accordo il reddito sarebbe pari a 21.273 sterline l’anno.
Il presidente della National Farmers’ Union, ha invitato i ministri a lavorare “per garantire alle aziende agricole la possibilità di continuare a fornire alla nazione alimenti britannici sicuri, tracciabili ed economici. Nel complesso, il reddito medio di un’azienda agricola è pari 42.754 sterline, che scenderebbe a 32.481 di sterline se la Gran Bretagna dovesse lasciare l’UE con un accordo e a 26.285 sterline senza accordo.