Il Codice degli incentivi garantisce finalmente parità di accesso per professionisti e imprese

Il Codice degli incentivi garantisce finalmente parità di accesso per professionisti e imprese

In una memoria presentata alla Commissione Attività Produttive della Camera, la Confederazione esprime apprezzamento per il decreto e propone misure mirate per aggregazioni professionali, transizione digitale ed ecologica. Il presidente Natali: “Serve un sistema equo, calibrato sulle dimensioni reali degli studi professionali”

 

Roma, 7 ottobre 2025. «Il Codice introduce finalmente un quadro normativo chiaro e coerente, in grado di garantire parità di accesso agli incentivi per imprese, lavoratori autonomi e liberi professionisti». Così il presidente di Confprofessioni, Marco Natali, commenta il nuovo Codice degli incentivi (A.G. n. 294), attualmente all’esame del Parlamento, rispettivamente della Commissione Attività Produttive della Camera e della Commissione Industria del Senato. In una memoria ufficiale, Confprofessioni ha espresso forte apprezzamento per un provvedimento atteso da tempo dal mondo delle professioni.

Confprofessioni ha sottolineato come il nuovo impianto normativo possa finalmente superare la frammentazione e la stratificazione che hanno caratterizzato le politiche di incentivazione negli ultimi anni, penalizzando in particolare le micro e piccole realtà produttive, tra cui gli studi professionali.

Particolare attenzione è stata dedicata all’articolo 10 del decreto, che disciplina la partecipazione dei lavoratori autonomi ai bandi pubblici. La norma stabilisce che, laddove previsto, i professionisti accedano agli incentivi alle stesse condizioni delle PMI, evitando requisiti non giustificati che ne ostacolino l’accesso.

«Questa norma concretizza un principio di equità da sempre sostenuto da Confprofessioni e promosso con determinazione dal sottosegretario al MIMIT, On. Massimo Bitonci, che ha sostenuto l’approvazione dell’emendamento sui professionisti al Ddl “Incentivi” (L. n.. 160/2023)», ha aggiunto Natali.

La Confederazione propone anche l’introduzione di incentivi mirati agli investimenti realizzati all’interno di strutture aggregate, come le Società tra Professionisti (STP) e le Società tra Avvocati (STA).

«Favorire modelli aggregativi significa rafforzare la competitività dei professionisti e delle MPMI, creando strutture multidisciplinari capaci di affrontare le sfide del mercato europeo», ha sottolineato il presidente.

Confprofessioni suggerisce un sistema di incentivi graduati, che premi maggiormente le forme più stabili e integrate, senza trascurare il supporto alle aggregazioni leggere come le reti o le associazioni temporanee tra professionisti.

Occorre poi mettere in campo strumenti volti al consolidamento delle attività degli studi professionali attraverso strumenti di sostegno alla digitalizzazione e alla transizione ecologica.

 

Autore: Confprofessioni, Ufficio Stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *