Piante native ed esotiche nell’evoluzione del paesaggio urbano

Sappiamo tutti che i nostri paesaggi urbani sono stati costruiti e modellati per centinaia se non migliaia di anni (pensiamo a Roma) con la formazione di un mix di specie autoctone e esotiche. Le specie che ora abbiamo nelle nostre città sono il risultato di scelte fatte da moltissime persone, per lo più indipendenti l’una dall’altra e sulla base delle proprie preferenze. Alcune aree urbane sono state ben programmate e successivamente ben gestite come, ad esempio, alcuni dei nostri parchi cittadini, alcuni giardini e anche alcune alberature stradali, mentre altri spazi, soprattutto quelli meno centrali, sono stati colonizzati da specie opportuniste ed esotiche.

Con le modifiche susseguenti alla trasformazione dei paesaggi agrari o pseudonaturali (nel nostro paese, antropizzato da diverse migliaia di anni è azzardato parlare di paesaggi naturali visto che l’uomo ha praticamente modificato e modellato il paesaggio fin dalla preistoria) gli habitat indigeni sono stati distrutti, modificati e/o frammentati, e le specie che non sono native di quelle aree si sono affermate per caso o per mano dell’uomo…
Old Garden Of Alcázar Sevilla - Joaquin Sorolla
Autore : Francesco Ferrini, Rassegna Stampa Georgofili INFO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *