La Sfinge,”Sphinx pinastri”, nelle pinete etnee

La Sfinge,”Sphinx pinastri”, nelle pinete etnee

Nella fascia mediterraneo-montana dell’Etna, le pinete a Pinus laricio, caratterizzano il paesaggio e alcuni siti della Rete Natura 2000, ove la conifera, colonizza anche le lave recenti e concorre all’evoluzione del suolo, sul quale,successivamente, potranno insediarsi le più esigenti latifoglie. Tuttavia, in alcuni ambienti dalle peculiari condizioni,etnee, il Pino laricio costituisce formazioni forestali stabili che, dal punto di vista geobotanico, sono ritenute un climax relitto. Lungo le pendici etnee, la Processionaria dei pini, è costantemente presente, e va incontro a periodiche pullulazioni che causano estese defogliazioni, condizionando la densità di popolazione degli altri lepidotteri defogliatori dei pini. Le specie, di tale categoria ecologico-funzionale, riscontrate nelle pinete etnee, nel corso di indagini condotte nell’ultimo quarantennio, sono: Dendrolimus pini, Panolis flammea e Sphinx pinastri.
Quest’ultima specie, nota in Europa per le occasionali defogliazioni a spese di Pinus silvestris, P. strobus, P. cembra, Larix sibirica, L. decidua e Pices abies, non si osserva facilmente poiché tutti i suoi stadi di sviluppo si mimetizzano con il substrato.
Gli adulti, di colore grigio, hanno un’apertura alare di 70-80mm, con brevi linee longitudinali nerastre sulle ali anteriori; essi si confondono con la corteccia dei pini sui quali sostano durante il giorno. Le femmine, dalla fine del mese di maggio, dopo essere state fecondate, depongono sugli aghi, uova, di forma ovale, di coloreverde chiaro, che vira al giallo ocra, isolate o in gruppetti.
Le larve, che nascono dalla fine di giugno in poi, sviluppano nel corso dell’estate; gli ultimi stadi rodono numerosi aghi e lasciano cadere al suolo abbondanti escrementi dalla forma caratteristica, di colore verdastro, che denunciano la presenza della larva sulla sovrastante chioma. Nelle popolazioni etnee, la maggior parte delle larve sono verdi con una fascia dorsale rosso-bruna e strie laterali verdi e gialle;mentre, in una significativa minoranza il corpo è di colore marrone rossiccio, più o meno scuro. Grazie a tali colorazioni, le prime passano inosservate fra gli aghi, coi quali si confondono, mentre quelle scure, si mimetizzano meglio fra i brachiblasti. Caratteristica comune a molti Sfingidi è la presenza del cornetto nero lucente, all’VIII urite e l’atteggiamento da sfinge, con capo e torace sollevati e retratti nell’addome. A maturità sonolunghe da 60 a 70 mm, e già a fine agosto, scendono al suolo ove si interrano e si trasformano in crisalidi, di colore bruno rossiccio, lunghe circa 40 mm, dalle quali, nel successivo mese di maggio, iniziano gli sfarfallamenti degli adulti.
E’ interessante osservare che l’attività della Sfinge non interferisce direttamente con quella della Processionaria, le cui larve si alimentano nel periodo autunno-vernino e che, prima dello sfarfallamento degli adulti della Sfinge, si incrisalidano nel terreno per dare gli adulti alla fine dell’estate dello stesso anno, ovvero dei successivi 2-4 anni. In tale epoca la Sfinge, che sull’Etna svolge una sola generazione annuale, si trova già allo stadio di crisalide. Tale comportamento,unito alla notevole capacità di volo delle femmine, spesso osservate a suggere il nettare da piante di Silene vulgaris subsp. aetnensis,ealla ricerca di Pini non defogliati dalla Processionaria, sugli aghidei quali ovidepone, ha consentito alla Sfinge di non subire la concorrenza trofica dell’invadente Processionaria, mentre, grazie al mimetismo dei vari stadi riesce a sfuggire all’attività di molti uccelli predatori.

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Autore : Santi Longo, Georgofili INFO

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