I laureati in Scienze agrarie e forestali vicini alla FIDAF

I laureati in Scienze agrarie e forestali vicini alla FIDAF

Nell’occasione dei 70 anni della Federazione vorrei ricordare gli agronomi che sono stati vicini alla Federazione. Un compito non facile – e 62 sono gli anni che mi separano dalla mia laurea, il 1952 – perché i colleghi sono stati moltissimi e quindi non riuscirò a ricordarli tutti. In un primo tempo farò un rapido excursus di quelli che, anche con cariche ricoperte con tanta dedizione hanno dato il meglio di sé alla categoria e alla sua affermazione; in un secondo tempo cercherò di fare un rapido elenco di quelli che si sono più distinti nelle varie branche professionali che caratterizzano la nostra categoria.

Il 17 novembre 1944, a pochi mesi dalla liberazione di Roma mentre ancora la guerra infuriava nel nord Italia, Giuseppe Medici con un gruppo di agronomi – Ciarrocca, Fiori, Franchini, Manghisi, Papi, Ravà, Rizzo e Tabet – fondò l’Associazione Nazionale Dottori in Scienze Agrarie con il fine statutario di tutelare le competenze professionali dei Dottori in agraria e valorizzare sempre più la categoria, favorendo la nascita delle Associazioni provinciali e promovendo la creazione degli Ordini professionali.

Dal 1944 al 1962 Medici fu presidente dell’Associazione e, via via che i suoi impegni politici aumentarono, fino a ricoprire la carica di Ministro dell’Agricoltura, si avvalse sempre più della collaborazione del vicepresidente Guido De Marzi, direttore generale del Ministero stesso. In quegli anni grazie all’attività di alcuni colleghi tra cui Tommaso Manghisi, Fiori, Papi, Mioni e tanti altri, fu creata, tra l’altro, la Cooperativa dottori in agraria che fu dotata di una sede ufficiale, quella in cui ancora noi siamo e che nei primi tempi fu utilizzata quale foresteria per i colleghi provenienti a Roma da tutta Italia. La Cooperativa è in effetti la proprietaria di questa sede, data in uso per 30 anni e poi per altri 30 alla FIDAF e che provvede alla manutenzione della stessa, caricandosi di tutti gli oneri. In quegli anni l’Associazione, in collaborazione con l’Edagricole del prof. Perdisa di Bologna, pubblicò un piccolo Notiziario che veniva inviato a tutti gli iscritti alle varie Associazioni provinciali (Torino, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Palermo e tante altre) che, via via andavano nascendo.

Nel 1962, essendo Giuseppe Medici sempre più assorbito da impegni politici di alto livello (fu varie volte Ministro, passando tra l’altro dal Tesoro all’Industria, fino agli Esteri), fu costretto a rinunciare alla carica di presidente. Al suo posto fu eletto Presidente Giovanni Visco che mantenne la carica fino al 28 ottobre del 1970, data della sua prematura scomparsa. Gli anni della presidenza Visco furono, senza dubbio alcuno, quelli più fecondi di attività per la nostra Federazione, che mediante il potenziamento della nostra Rivista e di vari importanti convegni, acquisì una visibilità notevole. Visco, conscio della notevole differenza di interessi professionali ai quali si dedicano i nostri colleghi, creò nell’ambito della nostra Federazione – sempre unita nel tutelare la nostra professione – le seguenti sezioni:

  1. Sindacato liberi professionisti alla cui presidenza si alternarono Carlo Arcangeli (poi presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine), Dante Pinca e per ultimo Enrico Sermonti;
  2. Conduttori, dirigenti e impiegati di aziende agricole in cui furono sempre presenti Cesare Patuelli, Giuseppe Randi e Bonaventura Cecchetti
  3. Unione Ispettori agronomi che sotto la guida di un grande organizzatore Salvatore Rossi arrivò ad avere circa 1.000 iscritti (si può dire la totalità dei Tecnici dipendenti degli Ispettorati agrari provinciali e compartimentali);
  4. Sezione insegnanti negli Istituti di istruzione secondaria che ebbe per tanti anni presidente Giuseppe Maria Franceschetti, che passò poi la carica all’attivissimo Giuseppe Murolo;
  5. Sezione dipendenti Istituti di credito che ebbe fra i suoi attivi dirigenti i colleghi Mauro Frattini e Luigi Sella;
  6. Associazione forestali la cui presenza comportò la dizione più completa della nostra Federazione abbinando ai dottori in scienze agrarie anche quelli in scienze forestali. Sotto la guida del bravo Umberto Bagnaresi questa Associazione svolse una notevole attività sempre nell’ambito della Federazione.
  7. Gruppo dei colleghi parlamentari, un tempo numerosi tra Camera e Senato. Tra i tanti mi piace ricordare quelli che ci furono sempre vicini: Roberto Prearo e Carlo Zanon, molto attivi nel far acquisire nuove competenze professionali alla nostra categoria, Decio Scardaccione, Manlio Rossi Doria.

Alla scomparsa di Giovanni Visco, chi scrive, che era già stato, per molto tempo, prima Vice Presidente dell’Associazione Laziale a fianco dell’attivissimo presidente Benigno Zagatti e poi presidente, ricopriva la carica di vice-presidente della Federazione. Il consiglio direttivo ritenne opportuno attribuirmi la delega di presidente fino alla scadenza del mandato che era prevista nell’anno 1971. Alle nuove elezioni fui eletto presidente ed ebbi fortunatamente a mio fianco Colleghi del valore di Pier Francesco Nistri, Gian Giacomo Dell’Angelo, Giulio Leone, Alfredo Diana, e i presidenti delle varie Sezioni.

Durante gli anni della mia presidenza che venne dal 1971 al 1992, con l’aiuto di tanti colleghi tra cui mi piace ricordare, oltre a quelli già menzionati, i più volte confermati vice presidenti Tullio Romualdi e Vincenzo Piluso, il consigliere Tommaso Manghisi, il consigliere Vincenzo Schiavone Panni, il redattore della nostra rivista Leone Barozzi, Francesco Curato e Giulio Leone, che insieme a Dell’Angelo ho sempre considerato i Senatori della nostra Categoria. Sono stati venti anni in cui ci siamo dedicati a svolgere un’azione di intenso proselitismo tanto da raggiungere in Italia la presenza di oltre 70 Associazioni provinciali e un numero di iscritti che si aggirò tra i 4.000 e 5.000. Si raggiunse l’intesa con il Consiglio Nazionale degli Ordini (Presidenza Carlo Arcangeli e poi Massimo Cordero di Montezemolo) di spedire la nostra Rivista a tutti gli iscritti agli Ordini Provinciali (sempre più numerosi degli iscritti alle nostre Associazioni) fino a raggiungere una tiratura di oltre 15.000 copie. Si organizzarono convegni nazionali di grande rilievo come quello di Viterbo nel 1983 sulla “Riforma universitaria” per le Facoltà di agraria (al quale parteciparono tutti i Presidi) o il Convegno di Perugia sull’assistenza tecnica. Si organizzarono vari corsi di formazione o di aggiornamento di concerto con il Ministero dell’Agricoltura (in proposito non posso non ricordare il sostegno datomi dal Ministro Vito Saccomandi, nostro collega anche lui scomparso prematuramente) quali quelli su l’acquacoltura e l’agro-meteorologia.

In quel periodo la nostra Federazione svolse un’azione importante nel contenere i danni della legge De Marzi-Cipolla sui fitti rustici, con vari incontri con i proponenti della legge concepita con fini soprattutto politici. In un incontro che si tenne proprio in questa sede con la partecipazione di vari deputati e senatori tra cui Avolio, Macaluso, De Marzi, Cipolla, Prearo, Compagna, riuscimmo ad ottenere la formulazione di un articolo che prevedeva la possibilità di stipulare contratti di affitto tra proprietari e affittuari in deroga alla legge stessa, purché redatti con la partecipazione e l’assenso delle rispettive rappresentanze sindacali. A distanza di tanti anni possiamo ben dire che, grazie a quell’articolo, l’Istituto dell’affitto in agricoltura ha potuto continuare a diffondersi promuovendo l’affermarsi di una categoria imprenditoriale sempre più evoluta. Pur dedicando tanto impegno, insieme all’amico Gian Giacomo Dell’Angelo, non siamo riusciti a contrastare efficacemente la Riforma degli studi universitari che ha portato alla creazione di tante Facoltà di Agraria (troppe) che sfornavano laureati con scarsa formazione professionale.

Nel ’92 dopo venti anni di presidenza fui sostituito dall’amico Gian Tommaso Scarascia Mugnozza che accettò la carica per puro spirito di servizio, consapevole di non poter dedicare molto impegno ad essa, dati i suoi numerosi incarichi universitari già ricoperti.

Dal 1994 (e sono quindi già 20 anni!) la FIDAF ha quale presidente il collega Luigi Rossi. In questi anni di forti cambiamenti, l’impegno della FIDAF si è concentrato in particolare sui temi della ricerca scientifica e dell’innovazione, della sostenibilità del sistema agro-industriale in termini economici, ambientali, sociali e istituzionali. La Rivista AGROAMBIENTE, edita insieme con il CONAF, e la Rivista AGRIculture poi, hanno continuato degnamente, la gloriosa storia de Il Dottore in Scienze Agrarie Forestali.

L’attività degli agronomi ha continuato ad essere riconosciuta come attività di utilità sociale e di pubblico interesse in quanto incide fortemente su ambiente, alimentazione, benessere e salute. I Colleghi, sempre più impegnati con tecnologie in forte evoluzione si sono trovati ad operare nel complesso sistema, che va dalla produzione alla trasformazione industriale e alla distribuzione, e sono chiamati a confrontarsi con riferimenti non sempre chiari all’interno dell’intreccio PAC/Politiche/nazionali/regionali. L’esigenza della formazione continua è apparsa sempre più evidente nel tempo e, finalmente, il presidente Rossi ha potuto salutare con entusiasmo le nuove iniziative del presidente del CONAF, Andrea Sisti. L’arrivo delle nuove tecnologie informatiche ha consentito alla FIDAF di dare continuità alla Rivista online AgriCulture che rappresenta un ponte ideale tra la società e la comunità scientifica degli agronomi e dei forestali.

Sono molto lieto, pertanto, di salutare, per l’occasione dei 70 anni della FIDAF, la nuova versione del giornale storico e di augurare alla Rivista online AgriCulture di continuare ad essere “il campo” delle conversazioni, degli approfondimenti e dei progetti della nostra Federazione.

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Autore : Silvano Marsella, Presidente onorario FIDAF

3 pensieri su “I laureati in Scienze agrarie e forestali vicini alla FIDAF

  1. Volevo soltanto ringraziare il ns. presidente onorario, Silvano MARSELLA, per il Suo brillante articolo che ci permette di ricordare un periodo della ns. categoria e della ns. federazione, con personaggi di indubbio valore e di cui oggi sentiamo la mancanza non solo per la preparazione professionale, ma per la brillantezza, acutezza e la sagacia che hanno contraddistinto tutte le opere ( penso agli scritti del prof. Dell’Angelo, alle relazioni del dr. Leone, già direttore generale alla Cassa per il Mezzogiorno, al dr. Massimo Cordero di Montezemolo con i suoi piani di classifica ). Per non parlare della loro moralità e del garbo che traspariva nei loro interventi ai vari convegni a cui ho partecipato, che erano un’arricchimento continuo dal punto di vista professionale.
    Concludo infine ringraziondo il dr. Marsellla per il suo apporto e servizio alla F.i.d.a.f. che continua imperterrito e per aver menzionato anche il mio amatissimo ed indimenticato Papà, per il quale abbiamo organizzato insieme ai miei fratelli 2 premi di laurea nella ns. regione di origine, la Basilicata.
    Grz Presidente Marsella!!, grz. Presidente Rossi!!
    ad maiora per la F.i.d.a.f. !!
    Maurizio SCHIAVONE PANNI

  2. Grazie Maurizio!
    Il mio pensiero grato e commosso agli Amici della FIDAF! Ad essi continuo a fare riferimento, per trarre sostegno dai consigli,dagli insegnamenti,dai contributi di eccezionale esperienza e saggezza.
    Luigi Rossi

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