I “Diamanti di Pistoia”

I “Diamanti di Pistoia”

Fra nove città finaliste, Pistoia è stata scelta ad essere, nel corso del 2017, Capitale italiana della cultura.

Da sempre crocevia di contatti fra gli uomini e scambi commerciali, Pistoia rappresenta un vero e proprio gioiello (purtroppo nemmeno poi tanto conosciuto) incastonato fra il verde e l’abbraccio dei monti che la cingono. Ancora adesso la città è una fra le poche italiane che può vantare zone agricole attorno al proprio centro storico: un valore aggiunto di cui anche nel passato c’era stata consapevolezza, tanto che Pistoia veniva definita città “bella, abbondante, nobile, antica, amena, illustre” (Domenico Cini, 1737).
Se oggi, grazie a questa investitura, il valore di una città come Pistoia e del suo fecondo territorio, sembra aver in qualche modo recuperato l’attenzione di molti distratti, nel passato uomini illustri, pensatori, letterati, botanici, viaggiatori ne disegnarono e ne descrissero la bellezza, la ricchezza, la singolarità.
Antonio Maria Matani, nato e morto a Pistoia (1730-1779) fu uno fra questi.
Uomo e scienziato di vivacissimo ingegno, si accinse, a metà del secolo XVIII, ad una possente opera educativa, componendo il suo corposo trattato Delle produzioni naturali del territorio pistoiese che vedeva la luce in Pistoia per i tipi di Atto Bracali nel 1762.
Lavoro “Istorico e Filosofico” come annotava nella Prefazione, volto a sollecitare i suoi concittadini alla conoscenza e conseguentemente alla cura ed attenzione verso il territorio nel quali essi vivevano.
Ma anche scopo pratico teso a creare un rapporto fra uomo e territorio improntato all’utile:
“Io bene mi avvedo riuscire molto credibile che se attentamente si considerasse che un Uomo spesso occupato è di rado un cattivo ed inutile Cittadino, crescerebbe in molti questa lodevole premura di osservare le produzioni più familiari, e tutto ciò che potrebbe rendere molto agevole la introduzione delle Arti più vantaggiose”.
Un’opera completa come egli teneva a sottolineare nella quale aveva voluto descrivere la “generale costituzione della Città e territorio di Pistoja”, le “Meteore” cui esso andava soggetto; i “Vegetabili più particolari” ed infine gli “Animali più pregevoli”…
Camille Monet in the Garden at the House in Argenteuil - Claude Monet
Camille Monet in the Garden at the House in Argenteuil – Claude Monet
Autore : Luciana Bigliazzi, Lucia Bigliazzi, Georgofili INFO

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