Equità di genere nell’agricoltura italiana: va proprio tutto bene?

Equità di genere nell’agricoltura italiana: va proprio tutto bene?

Le disuguaglianze tra uomini e donne sono particolarmente acute in alcune aree del mondo, mentre molti progressi sono stati compiuti nei Paesi avanzati, tra cui l’Italia. Ma siamo proprio sicuri che in Italia abbiamo superato tutti i problemi? Oppure ci sono ancora aspetti che devono essere migliorati? O aree del Paese in cui si è ancora lontani dal raggiungere l’equità di genere? Un rapporto della FAO di pochi anni fa [1] mette in rilievo che se le donne avessero gli stessi diritti degli uomini, se le donne avessero cioè uguali diritti di proprietà della terra, uguale accesso al credito o ai servizi di assistenza tecnica, uguale accesso all’istruzione ed alla formazione professionale, e via dicendo, l’agricoltura mondiale potrebbe produrre dal 20 al 30% in più usando le stesse risorse.

Andrea Sonnino

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[1] The State of Food and Agriculture 2010–11: Women in agriculture – Closing the gender gap for development

Autore : Andrea Sonnino

4 pensieri su “Equità di genere nell’agricoltura italiana: va proprio tutto bene?

  1. Segnalo a chi interessasse che la Bill & Melinda Gates Foundation sta lanciando una iniziativa su: “Putting Women and Girls at the Center of Development”, che è centrata su come raggiungere e far prendere coscienza alle donne ed alle ragazze per migliorare la salute, lo sviluppo anche economico e l’uguaglianza di genere. Chi volesse presentare proposte può consulatre il sito http://gcgh.grandchallenges.org/GrantOpportunities/Pages/WomenandGirls.aspx.

  2. L’equità di genere nell’agricoltura si va realizzando soprattutto a seguito della crescita culturale delle donne. Le loro iscrizioni alle Facoltà di Agraria ne sono affidabile riprova.

  3. Ho trovato di grande interesse per me l’apertura di questo forum specifico sulla figura femminile in agricoltura. Vorrei, per un momento, spostare l’attenzione dall’equità di genere all’analisi dell’apporto femminile al business agricolo. Una recente presentazione all’XI congresso CEDIA a Bruxelles ha evidenziato come (nel caso specifico in Spagna, ma la situazione può essere traslata anche ad altre realtà) la professionalità e la conoscenza agronomica delle donne nel comparto lavorativo contribuiscono ed in qualche modo rendono più visibile l’aspetto sociale. Sono stati portati casi di scuole di equitazione, aziende biologiche, corsi di formazione etc. La presenza delle donne, che da sempre hanno perseguito l’integrazione sociale, non fosse altro che per formazione culturale, soprattutto nei paesi mediterranei, rende maggiormente possibile lo sviluppo di attività agricola anche in aree svantaggiate o non considerate vocate.

  4. Il 25 Novembre ricorre la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Mi sembra una data importante.

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